Il tuo amore è tossico e non te ne rendi conto: questi 5 campanelli d’allarme ti salvano la vita

Claudio Rossi

Ci sono almeno cinque segnali che indicano che siamo in una relazione tossica: ecco come riconoscerli per riappropriarsi della propria vita

Una relazione sentimentale deve essere sana, non deve provocarci malessere o darci privazioni. Altrimenti, significa che qualcosa non va e bisogna intervenire prima che la situazione degeneri. Ci sono almeno cinque segnali che devono farci riflettere per capire che stiamo vivendo una relazione tossica. Ecco quali.

Relazioni tossiche, segnali
Come riconoscere una relazione tossica foto: Ansa – (lafuriaumana.it)

Purtroppo, anche recenti e tragici fatti di cronaca ci hanno detto come, sempre più spesso, soprattutto le donne, vadano a impelagarsi in relazioni malsane, che non danno loro felicità, ma, anzi, le privano di tutto. Purtroppo, in alcuni casi estremi, anche della vita. E, allora, prima di arrivare a dei veri e propri punti di non ritorno, è necessario comprendere quando si sta vivendo una relazione tossica.

Oggi proveremo a darvi qualche consiglio, ad aprirvi gli occhi circa (almeno) cinque segnali che devono farvi riflettere. Ovviamente, in caso di situazioni difficili e pesanti, il consiglio è quello di rivolgervi a uno psicoterapeuta e qualora insorgano eventi di violenza, fisica e psicologica, anche alle forze dell’ordine.

Cinque campanelli d’allarme per capire se si è in una relazione tossica

Una relazione tossica nasce soprattutto quando uno dei due membri della coppia ha una personalità narcisista, egocentrica, che tende al controllo ossessivo e oppressivo. Ed è proprio il controllo e la possessività il primo campanello d’allarme che segnaliamo: il desiderio irrefrenabile di dominare il partner. Ricordiamoci: noi siamo di noi stessi e nessuno può esercitare un controllo su una persona libera.

Segnali relazione tossica
Almeno cinque campanelli d’allarme per riconoscere una relazione tossica foto: Ansa – (lafuriaumana.it)

Sfiducia e gelosia, limitazione della libertà che, peraltro, sono associate a una colpevolizzazione di chi, in quel momento, è la vittima: il narcisista, il partner che vuole controllarci, tende a instillare in noi il senso di colpa, in modo tale che si possano accettare supinamente i comportamenti autoritari e, quindi, essere più dominabili.

Ancor prima forse, arriva la denigrazione della persona che si vuole controllare. Se si mina l’autostima, con critiche, ironia eccessiva, delegittimazione, sarà molto più facile poi esercitare un controllo, perché barriere e fondamenta dell’amor proprio saranno state abbattute. Uno dei “trucchi” (a volte inconsapevoli) del narcisista possessivo è quello di alternare momenti di dolcezza e di serenità ad altri di violenza psicologica. La vittima, quindi, ricordando i momenti felici, sarà più soggiogabile.

Infine, non fatevi isolare. Il narcisista possessivo ha potere su di noi se glielo concediamo e se siamo da soli a combattere la battaglia: tenterà di allontanarvi dagli affetti, dagli amici, dalla famiglia, perché così sarete più fragili. Non permetteteglielo.

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