Come chiedere al datore di lavoro il pensionamento anticipato in base ai contributi maturati

Samanta Airoldi

In Italia esistono diverse misure di pensione anticipata. Vediamo insieme come bisogna chiedere il prepensionamento.

Oltre alla classica pensione di vecchiaia a cui si accede a 67 anni – o a 71 in alcuni casi – nel nostro Paese sono in vigore diverse opzioni per uscire prima dal lavoro. In questo articolo vi spieghiamo cosa bisogna fare per richiedere la pensione anticipata.

Come chiedere la pensione anticipata
Esistono diverse misure di pensione anticipata/ Lafuriaumana.it

 

La legge Fornero ha fissato l’età pensionabile a 67 anni ma solo se si hanno almeno 20 anni di contributi e – altro requisito poco noto – solo se si è maturato un assegno previdenziale pari almeno a 1,5 volte l’importo dell’Assegno sociale. Il valore di quest’ultimo cambia ogni anno in quanto soggetto a rivalutazione: nel 2023 l’importo dell’Assegno sociale corrisponde a 503,27 euro.

Questo significa che, per andare in pensione nel 2023, una persona non solo dovrà avere almeno 20 anni di contributi ma dovrà avere un assegno di almeno 756 euro. Diversamente dovrà continuare a lavorare fino a 71 anni. Tuttavia esistono diverse strade per accedere alla pensione con qualche anno di anticipo.

Ecco come chiedere la pensione anticipata

I requisiti di accesso alla pensione anticipata cambiano a seconda dell’opzione che si sceglie. Vediamo, allora, caso per caso, cosa bisogna fare.

Pensione anticipata requisiti
Cosa fare per chiedere la pensione anticipata/ Lafuriaumana.it

 

Nel caso della pensione anticipata ordinaria, un lavoratore potrà ritirarsi a qualunque età purché il requisito contributivo sia il seguente:

  • 42 anni e 10 mesi per gli uomini;
  • 41 anni e 10 mesi per le donne.

Con la pensione anticipata contributiva, invece, basteranno 64 anni di età e 20 di contributi ma sarà necessario aver maturato un assegno pari almeno a 2,8 volte l’importo dell’Assegno sociale: 1400 euro circa.

In questi casi il lavoratore interessato dovrà fare richiesta direttamente all’Inps, collegandosi al portale “inps.it – Pensione e Previdenza – Pensione anticipata” e dovrà accedere con la Spid, oppure con la carta d’identità elettronica o con la carta nazionale dei servizi. Diversamente potrà fare domanda attraverso un patronato oppure attraverso il contact center Inps, al numero 803.164.

Dopo che il lavoratore avrà ricevuto conferma da parte dell’Inps allora dovrà presentare le dimissioni telematiche all’azienda, nel rispetto del periodo di preavviso disciplinato dal CCNL applicato per i rapporti a tempo indeterminato. Se non rispetterà il periodo di preavviso, il datore di lavoro sarà autorizzato a trattenere in busta paga un importo netto pari al periodo di preavviso.

Stessa modalità di richiesta e di modus operandi con il datore di lavoro vale anche per le altre misure di pensione anticipata attualmente in vigore: Quota 103, Opzione donna e Ape sociale. Si ricorda che queste opzioni presentano degli svantaggi. Quota 103 permette di andare in pensione a soli 62 anni con 41 di contributi ma l’importo dell’Assegno previdenziale non può mai superare il quintuplo del trattamento minimo previsto dall’Inps. Inoltre fino al compimento dei 67 anni un pensionato non potrà lavorare ad eccezione di lavori autonomi per un massimo di 5000 euro l’anno.

Con Ape sociale, addirittura – che, ad alcune categorie consente di andare in pensione a 63 anni e con un requisito contributivo che va dai 30 ai 36 anni – non solo una persona non potrà più lavorare fino a 67 anni ma l’assegno non potrà essere superiore a 1500 euro e non si avrà diritto né alla tredicesima né alla quattordicesima né alla rivalutazione annuale.

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