Burn out, meglio non rendersene conto troppo tardi: tre segnali da non sottovalutare

Daniela Germana

Avete mai sperimentato la sensazione di burn out? Si tratta di stress cronico e persistente, associato al contesto lavorativo. Riconoscere i campanelli d’allarme può salvaguardare la vostra salute mentale.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha riconosciuto nel 2019 il fenomeno del burn out come una sindrome. Ma di cosa si tratta? É una condizione relativa alla salute mentale che si manifesta come uno stress cronico associato al contesto lavorativo.

Burnout i segnali
Burn out: i segnali da non sottovalutare – La furiaumana.it

Da allora, il numero di dipendenti che si è reso conto di soffrire o aver sofferto in passato di burn out è aumentato a dismisura. Una recente ricerca portata avanti dal Future Forum ha messo in evidenza come il fenomeno sia giunto ai massimi storici dalla primavera del 2021. Infatti, oltre il 40% dei lavoratori a livello globale ha dichiarato di essere emotivamente esaurito. Cosa si può fare per contrastare questa situazione? Il primo passo è prevenire.

Un grave stress mentale richiede consapevolezza e attenzione ai sintomi e ai campanelli d’allarme che indicano quanto il lavoro che svolgiamo o l’azienda in cui siamo dipendenti favoriscano un ambiente poco sano. Debbie Sorensen, psicologa clinica formatasi ad Harvard a Denver, ha dichiarato che il burn out non si manifesta in ogni persona sempre allo stesso modo. Tuttavia, spesso ci sono tre segnali principali che dovrebbero metterci in stato d’allerta.

Burn out, l’esaurimento cronico da lavoro: i segnali che dovrebbero metterci in allarme

Fate caso al vostro ambiente di lavoro. I colleghi tendono spesso a licenziarsi o vi è un’elevata rotazione del personale? Se la risposta è sì, è molto probabile che i lavoratori rimasti siano soggetti a una costante pressione.

Burnout i segnali
Burnout: l’importanza della prevenzione – La furiaumana.it

Potrebbero essere costretti a fare turni assurdi, ore e ore di straordinari, arrivando a sacrificare il tempo libero, famiglia e amici, solo per stare al passo con la propria occupazione. Questo non è sano ed è un chiaro campanello d’allarme. La strada verso il burn out è già tracciata.

Non avere possibilità di scelta su come e quando svolgere il proprio lavoro può essere una fonte importante di stress. In un ambiente sano, i manager dovrebbero fidarsi della capacità dei dipendenti di autogestirsi e di portare a termine gli obiettivi assegnati. Aspettative irrealistiche o scadenze impossibili da rispettare riducono il controllo dei lavoratori: altro rischio elevato per la salute mentale.

Infine, avere colleghi competitivi e ostili contribuisce a creare atmosfera terribile che può spingere i dipendenti a isolarsi piuttosto che fare gruppo. Spendere le proprie energie nel preoccuparsi di essere giudicati per un errore commesso può essere estenuante ma anche controproducente ai fini del lavoro da svolgere. Il sostegno reciproco tra colleghi, invece, potrebbe fare la differenza nel prevenire l’esaurimento mentale.

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