Non tutti i debiti in successione vanno agli eredi: ecco cosa fare per tutelarsi

Giusy Pirosa

Quando si parla di successione dei debiti del defunto, non tutti vanno agli eredi. Ci sono dei modi per tutelarsi in tal senso.

A volte è possibile ereditare non solo ricordi e oggetti d’antiquariato, ma anche debiti. Tuttavia, non tutti i debiti dei genitori vengono automaticamente trasferiti ai figli al momento della morte.

Compilazione testamento ereditario
Si ereditano anche i debiti?-lafuriaumana.it

È necessario che i figli accettino esplicitamente o tacitamente l’eredità, ad esempio prendendo possesso dei beni del defunto.

Quindi, è importante fare attenzione agli atti che potrebbero implicare un’accettazione tacita dell’eredità. Non tutti i debiti vengono trasmessi in eredità, questa è la verità. Andiamo ad approfondire la questione.

Successione debiti agli eredi: come tutelarsi?

Il dovere di saldare un debito ereditato dipende dalla quota ereditaria. Se si riceve il 33% dell’eredità, si è responsabili solo di un terzo del debito ereditato.

Foglio strappato
Rinunciare all’eredità per non pagare i debiti-lafuriaumana.it

Gli altri eredi sono responsabili della propria quota. Tuttavia, se si tratta di imposte sui redditi o di imposte di donazione, si può essere chiamati a coprire l’intero importo.

I figli ereditano i debiti dei genitori solo dopo aver accettato l’eredità. Senza accettazione, i creditori non possono pretendere che i figli saldino i debiti.

È possibile rinunciare all’eredità tramite un notaio o il cancelliere del tribunale. In alternativa, si può accettare l’eredità con beneficio di inventario per evitare di ereditare debiti personalmente.

In questo caso, l’erede è responsabile solo dei debiti con i beni ereditati e non con i propri beni personali.

Per poter assumere la responsabilità dei debiti del genitore, è necessario formalmente accettare l’eredità. Fino a tale momento, nessun creditore può richiedere il pagamento delle obbligazioni finanziarie del genitore.

Il periodo di tempo concesso per accettare l’eredità è di 10 anni; tuttavia, il creditore ha la facoltà di richiedere un termine più breve tramite un’istanza presentata al giudice competente.

Chiunque si trovi in possesso dei beni di una persona deceduta, come ad esempio il convivente, ha un periodo di tempo più breve per decidere se accettare o rinunciare all’eredità con beneficio d’inventario.

Entro tre mesi dalla morte, è necessario fare un inventario dei beni e, entro i successivi 40 giorni, dichiarare la decisione di accettare o rinunciare con beneficio.

Se questi termini vengono ignorati, l’interessato viene considerato erede e, quindi, responsabile dei debiti del defunto.

In conclusione, ci sono alcune obbligazioni dei genitori che non sono mai ereditabili dai figli, anche se questi accettano l’eredità.

Tali obbligazioni includono le multe stradali, le sanzioni amministrative, penali o tributarie, queste ultime connesse all’omesso pagamento delle tasse, gli assegni di mantenimento e gli alimenti, i debiti di gioco e le obbligazioni personali che sono legate all’esercizio di un’attività professionale o artigianale. In merito a tali debiti, il creditore non può mai rivolgersi all’erede.

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