Cosa mangeremo fra 30 anni: la scienza ci presenta il menù del futuro

Pietro Santercole

Fra una 30ina d’anni ci saranno quasi 10 miliardi di abitanti sulla Terra: un po’ troppi per poter continuare a mangiare quello a cui siamo abituati adesso.

Ed ecco che secondo la scienza entrano in ballo i tanto vituperati, ma purtroppo molto predetti, cibi alternativi, che andranno a sostituire quelli tradizionali costituiti da nutrienti animali e vegetali, i quali non avranno la possibilità di essere prodotti in quantità sufficienti per tutta la popolazione mondiale.

Quale sarà il cibo del futuro
Cosa mangeremo fra 30 anni? Ecco il menù del futuro – lafuriaumana.it

Infatti, continuare a sfruttare gli allevamenti e i campi per le materie prime vegetali, nell’ottica di sfamare circa 10 miliardi di esseri umani, avrebbe un impatto devastante sull’ecosistema. Pertanto si è pensato che sarà il caso di iniziare a sfruttare cibi alternativi che dovrebbero aiutare a preservare le risorse naturali della Terra.

In alcuni Paesi del mondo, soprattutto quelli asiatici, una parte di questi cibi alternativi sono già entrati a far parte della cultura culinaria quotidiana, anche se soprattutto nei Paesi occidentali non sono particolarmente apprezzati per una questione legata ai retaggi culturali.

Farine animali e cibi sintetici sono il futuro del mondo

Tra i cibi alternativi che nei prossimi 30 anni saranno consumati dalla popolazione mondiale ci sono i tanto chiacchierati insetti: grilli, cavallette, scorpioni, e simili. Naturalmente messa in questa maniera, la cosa fa piuttosto rabbrividire, visto che il retaggio culturale occidentale ha relegato questo tipo di animali nella sfera del “non ci piace”.

Il cibo del futuro
Grilli, cavallette e scorpioni: ecco quali saranno gli alimenti alternativi del futuro – lafuriaumana.it

Ma secondo la scienza sono proprio questi i cibi che in futuro eviteranno il collasso delle coltivazioni e degli allevamenti di animali che oggi sono considerati “da nutrimento” e che purtroppo non avranno la possibilità di sfamare circa 10 miliardi di persone in tutto il mondo. Certo non sarà proprio il massimo pensare di mangiare cavallette al forno o grilli fritti, ma se l’alternativa fosse quella di rimanere senza cibo allora potremmo farcene una ragione.

Ovviamente nel caso in cui mangiare un insetto fosse troppo per persone la cui cultura non comprende un simile tipo di cibo, è previsto che questi  vengano ridotti a farine utilizzabili in cucina per fare preparati differenti.

Oppure potrebbero essere usati per creare nuovi tipi di mangimi da usare negli allevamenti per sfamare ovini e bovini utili al sostentamento umano. Un’altra alternativa al cibo dei prossimi anni è quello sintetico, realizzato grazie a speciali stampanti 3D che in pochissimo tempo potrebbero farci trovare a tavola un hamburger completo di tutto.

Gestione cookie