L’ordine in cui mangi i cibi può aiutarti a dimagrire: quello che molti non sanno

Floriana Vitiello

Forse non lo sai, ma l’ordine in cui mangi i cibi può aiutarti a perdere peso: ecco cosa dovresti fare per poter dimagrire.

Secondo i nutrizionisti e i dietologi, ciò che incide sul dimagrimento è la quantità di calorie introdotta, rispetto al dispendio energetico giornaliero. In pratica se mangi più di quanto consumi, tenderai ad ingrassare.

ordine cpon il quale mangi i cibi
Mangiare i cibi nell’ordine giusto aiuta a dimagrire – Lafuriaumana.it

Tuttavia per ridurre i picchi glicemici è possibile, oltre a diminuire la quantità di cibo, anche rispettare l’ordine con il quale questo viene introdotto nel nostro organismo. Infatti questi generalmente sono associati alla sensazione di fame che avviene mediamente a distanza di un’ora dall’ultimo pasto consumato. Si tratta di una condizione fisiologica del tutto normale, che dipende dalle oscillazioni dei livelli di glucosio nel sangue.

Per ridurre la sensazione di fame, che ha a che fare con tali picchi glicemici, è possibile adottare alcune accortezze. In questo modo, sarà più facile portare a termine una dieta e seguire un regime alimentare sano, sbarazzandosi di questa sensazione di appetito che ci perseguita.

In che modo l’ordine dei cibi che mangi può contribuire alla perdita di peso

Consumare pasti caratterizzati dalla presenza di zuccheri semplici, come ad esempio i carboidrati, può alzare notevolmente il livello di glicemia nel sangue. Questo innalzamento del glucosio determina, dopo qualche ora, un’oscillazione dei valori di zucchero verso il basso, che è responsabile della sensazione di fame.

Come mangiare per dimagrire
L’ordine con il quale mangi i cibi ti aiuta a dimagrire – Lafuriaumana.it

Per questo motivo, adottando alcuni accorgimenti, come l’ordine con il quale i cibi vengono introdotti nel nostro organismo, è possibile limitare al minimo queste oscillazioni di glucosio. Di conseguenza, migliorerà il senso di sazietà. Il nostro stomaco, infatti, funziona in base a ciò che inseriamo al suo interno. All’inizio di un pasto si presuppone che sia vuoto. Pertanto il primo alimento inserito avrà un impatto significativo perché darà l’input sulla fase digestiva.

Ad esempio, se al mattino cominciamo la colazione consumando delle fette biscottate e poi ci aggiungiamo la marmellata e uno yogurt greco, la prima cosa che farà lo stomaco sarà quella di iniziare a digerire e assimilare gli zuccheri semplici dei carboidrati e della marmellata. Ecco che avviene un rapido picco glicemico nel sangue, che determina una maggiore secrezione dell’insulina, ovvero l’ormone che facilita la trasformazione dello zucchero in grasso. Provando ad invertire l’ordine, si possono notare incredibili benefici.

Se infatti iniziamo dallo yogurt, ovvero dalla quota proteica, per poi aggiungere le fette biscottate e un frutto, il nostro corpo produrrà insulina in quantità moderata. Lo stesso discorso vale anche a pranzo e a cena: non bisognerebbe partire con il primo piatto a base di carboidrati, ma con il secondo e con le verdure.

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