Settimana corta al lavoro, sempre più aziende favorevoli: cosa cambia

Chiara R

Sempre più aziende stanno adottandola politica della settimana corta al lavoro. Cosa cambia per i dipendenti, se davvero è un beneficio.

Settimana corta al lavoro
Settimana corta al lavoro

Quello della settimana corta al lavoro è un tema che spesso divide ma che molti dipendenti bramano. Sono diverse le aziende che hanno scelto di fare questo salto e ridurre i giorni di lavoro. Vediamo come procede e se è una cosa positiva o no.

Settimana corta al lavoro, l’adozione di massa

Dopo il lungo periodo di pandemia che ha coinvolto alcuni settori lavorativi più di altri, le persone che hanno avuto l’opportunità di lavorare da remoto e, in certi casi meno del solito, hanno riscoperto il tempo da dedicare alla propria persona.

Il lavoro full time dal lunedì al venerdì (se si parla di uffici) inizia a stare stretto a molti e alcune aziende hanno deciso di andare incontro alle esigenze dei propri dipendenti.

Lavoro in ufficio
Lavoro in ufficio

Si parla sia di piccole che di grandi aziende, come Luxottica, Lamborghini o Lavazza che hanno scelto di gestire il tempo dei loro dipendenti in maniera completamente diversa a favore di una maggiore flessibilità.

Le esigenze dei lavoratori sono cambiate, ora le priorità sono la flessibilità, il giusto spazio e l’autonomia. In alcuni casi però non è possibile ricorrere allo smart working, come per gli operai che sono attivi in fabbrica. Come si risolve questa problematica? Con la settimana corta.

Cosa cambia per i lavoratori

Con l’adozione della settimana corta si vanno a favorire non solo i lavoratori che hanno già la possibilità di lavorare da remoto, ma soprattutto coloro che non hanno la possibilità di farlo perchè le mansioni che svolgono impediscono loro di assentarsi dal luogo di lavoro. Sono un esempio gli operai di fabbrica, così come gli addetti alle vendite o al controllo qualità, tutte figure che per operare devono essere sul posto.

In questo caso c’è la possibilità per i dipendenti di lavorare per 20 settimane 4 giorni a settimana anziché 5, con una riduzione assorbita in gran parte dall’azienda, con minime ripercussioni sul lavoratore.

Alternativa allo smart working
Alternativa allo smart working

Alcune aziende come Lavazza propongono invece la possibilità di lavorare mezza giornata il venerdì, riducendo in parte l’orario lavorativo settimanale.

Inutile dire che nella maggior parte delle aziende che hanno scelto di adottare questo metodo, i dipendenti si dicono soddisfatti. E come è risaputo, il benessere sul lavoro porta a essere più produttivi. È il caso di Lamborghini, che dopo aver ridotto la settimana lavorativa ha notato maggior produttività, che ha di conseguenza portato a un aumento di stipendi e a nuove assunzioni.

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