Sistema pensionistico a rischio collasso: cosa significa adesso?

Daniela Paolucci

Il sistema pensionistico è a rischio collasso, un’allerta urgente che richiede una comprensione immediata delle sue implicazioni per tutti i cittadini.

Sistema pensionistico a rischio collasso
Sistema pensionistico a rischio collasso – lafuriaumana.it

L’Italia sta affrontando una crescente sfida legata all’invecchiamento della popolazione, e se la tendenza attuale persiste, le pensioni rischiano seriamente di collassare nel tempo. Questo non è solo un’allerta espressa dai giovani, ma un quadro preoccupante che emerge dalle recenti statistiche dell’Istat sul censimento del 2022, evidenziando un Paese che sta diventando sempre più anziano con un cambio generazionale ridotto ai minimi termini. Il confronto tra anziani e giovani è particolarmente allarmante, e secondo i dati, tale squilibrio potrebbe avere impatti significativi sul sistema lavorativo e previdenziale entro il 2050.

Sistema pensionistico a rischio collasso

L’Istat ha lanciato l’allarme, sottolineando che nel 2022 ci sono stati 5 anziani per ogni bambino al di sotto dei sei anni. Questo dato rappresenta un drastico cambiamento rispetto al 1971, quando c’era un anziano per ogni bambino. Il rapporto di vecchiaia, che misura il numero di persone di 65 anni e più ogni 100 giovani di 0-14 anni, è passato dal 187,6% nel 2021 al 193,1% nel 2022, un aumento significativo rispetto al 148,7% registrato nel 2011.

Pensione allarme
Pensione allarme – lafuriaumana.it

Non possiamo ignorare la realtà: il Paese sta invecchiando, e ciò avrà inevitabili ripercussioni nel prossimo futuro, specialmente sul sistema lavorativo e previdenziale. Secondo le previsioni dell’Istat per i prossimi venti-trent’anni, il rapporto tra individui in età lavorativa e non ha registrato un significativo declino, passando da tre a due nel 2022 a un potenziale uno a uno nel 2050.

Sempre meno popolazione in Italia

Preoccupanti dati emergono da una natalità ai minimi nel 2022, portando la popolazione italiana al 31 dicembre di quell’anno a scendere sotto i 59 milioni, precisamente a 58.997.201 residenti. Questo calo demografico evidenzia una perdita di popolazione e un invecchiamento del Paese, nonostante il contributo degli stranieri.

inps pensioni
INPS pensioni – lafuriaumana.it

Nel dettaglio, i nati residenti in Italia nel 2022 sono stati 393mila, con un tasso di natalità del 6,7 per mille. Questo rappresenta una diminuzione di quasi 7mila nascite rispetto al 2021 (-1,7%) e un significativo calo di 183mila nascite rispetto al 2008 (-31,8%), anno in cui si registrò il picco più alto di nati vivi dagli inizi degli anni Duemila.

Un ruolo determinante nell’invecchiamento della popolazione è attribuibile anche alla fuga dei giovani verso l’estero. Al 31 dicembre 2022, si stima che i cittadini italiani residenti all’estero siano 5 milioni e 940mila, con oltre la metà concentrata in Europa (54,7%) e un altro 40,1% in America, rappresentando complessivamente circa il 95% dei residenti all’estero.

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