Fabrizio Corona vuota il sacco sulla strage di Erba: il dettaglio è allarmante

Susanna Bargiacchi

Il dettaglio è particolarmente degno di nota e Fabrizio Corona vuota il sacco completamente sulla strage di Erba.

Fabrizio Corona
Fabrizio Corona

 

Sulla strage di Erba entra in scena Fabrizio Corona e punta i riflettori su un dettaglio a dir poco agghiacciante, forse mai sviscerato prima di oggi.

La strage di Erba: misteri e ferite aperte

Nel tessuto della storia italiana degli ultimi due decenni, la strage di Erba emerge come un capitolo oscuro e spaventoso, capace di gettare la sua ombra sinistra anche a distanza di molti anni. Avvenuta nel 2006, pochi giorni prima di Natale, questa tragica vicenda ebbe luogo in un tranquillo paese della Lombardia, quando una famiglia, compresi un piccolo bambino, fu brutalmente trucidata e il loro appartamento incendiato. Unico sopravvissuto, un uomo ferito di nome Mario Frigerio, scomparve dalla scena dopo diversi anni. Le indagini iniziali si concentrarono su Azouz Marzouk, marito di una delle vittime e con un passato criminale. Tuttavia, il suo alibi confermò la sua presenza in Tunisia nei giorni dell’omicidio.

Fu così che Rosa Bazzi e Olindo Romano, inquilini della palazzina, furono accusati dell’atroce delitto. Il movente sottolineava un omicidio plurimo aggravato, coinvolgendo i vicini di casa nell’efferato sterminio della famiglia, ferendo un vicino e uccidendo un’altra vicina.

Le parole di Fabrizio Corona sulla terribile vicenda

Dopo anni di silenzio, Fabrizio Corona, ex fotografo dei vip, ha riaperto il capitolo di quella tragica strage, suscitando nuovamente l’interesse pubblico. Sono trascorsi 18 anni da quel terribile giorno, eppure il re dei paparazzi ha deciso di ritornare sui passi di quel tragico evento, condividendo riflessioni attraverso un post su Instagram. Nella didascalia che accompagna una foto del 2007 scattata durante il suo soggiorno a Tunisi, dove le indagini erano focalizzate su Marzouk, Corona sottolinea di aver introdotto in modo pionieristico la cronaca televisiva in quei giorni.

Un gesto che oggi appare comune, ma che all’epoca rivestiva un carattere innovativo.

Negli anni in cui operava come giornalista, Fabrizio Corona si occupò del caso di Erba intervistando Azouz Marzouk, inizialmente sospettato. Una pratica giornalistica che, secondo le parole dello stesso Corona, ha contribuito a pionierizzare il modo di trattare la cronaca in televisione, oggi ampiamente adottato nei programmi di attualità. La strage di Erba, benché trascorsa nel tempo, continua a essere un capitolo indelebile nella storia italiana, e le parole di Corona riportano alla luce un evento che ha lasciato un’impronta indelebile nella memoria collettiva.

Mentre il tempo avanza inesorabile, la riflessione sulla strage di Erba persiste, alimentando la consapevolezza dell’importanza di affrontare il passato per comprendere appieno il presente. Le vicende e le accuse intorno a questo tragico evento richiamano l’attenzione sulla complessità dei casi giudiziari e sulla necessità di analizzare in profondità le dinamiche sociali e umane che li circondano. La storia della strage di Erba, seppur dolorosa, rimane una testimonianza della resilienza della società nel suo percorso verso la comprensione e la giustizia.

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