La campagna di una regione italiana sta cambiando: esplode la polemica

Daniela Paolucci

C’è molta lamentela per la trasformazione del paesaggio della campagna di una regione italiana, poiché la questione delle recinzioni sta suscitando una polemica significativa.

Campagna di una regione italiana
Campagna di una regione italiana – lafuriaumana.it

I pittoreschi paesaggi collinari della Toscana sono celebri in tutto il mondo, essenzialmente dedicati alla coltivazione di vigne, e costituiscono le terre di origine di alcuni dei vini più pregiati e deliziosi del nostro Paese. Dietro a questo scenario idilliaco, c’è un impegno titanico che spesso sfugge a chi non è del settore. Solitamente, ci limitiamo ad ammirare la bellezza panoramica, passeggiando tra le file di viti e godendo dei tramonti incantevoli.

Ma stiamo assistendo a cambiamenti rapidi che suscitano diverse perplessità tra la popolazione. Questo è quanto sottolinea una lettrice di Barberino Val d’Elsa in una lettera inviata a Repubblica, lamentando la proliferazione di recinzioni sulle colline, che stanno delimitando i campi coltivati e scatenando una vivace polemica.

La campagna di una regione italiana sta cambiando

Le recinzioni, alcune alte fino a due metri, che separano le proprietà coltivate e compromettono la fruibilità dei poderi, soprattutto dal punto di vista panoramico, sono oggetto di critiche espresse da una lettrice di Repubblica. Questa problematica, che si è intensificata negli ultimi anni, trasforma una campagna un tempo unica nel suo genere, per il senso di apertura e libertà, in un contesto chiuso e malinconico, come riportato nella lettera al quotidiano. Nonostante la segnalazione riguardi specificamente le colline nei dintorni di un piccolo borgo del Chianti, la stessa situazione sembra riscontrabile in gran parte della Toscana.

Campagna della Toscana
Campagna della Toscana – lafuriaumana.it

Il dilemma principale è che gli agricoltori si trovano costretti a fronteggiare quotidianamente i danni causati dagli ungulati, dai cinghiali ai caprioli. Le recinzioni, pur essendo l’unico mezzo attualmente disponibile per impedire l’ingresso di questi animali nei campi, sono oggetto di dibattito. La Coldiretti non condivide questa soluzione, definendola una misura temporanea e un tentativo di chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati. Effettivamente, l’installazione e la manutenzione di queste recinzioni comportano costi significativi e rappresentano un autentico disastro dal punto di vista paesaggistico.

Come affrontare il problema

Per il momento, gli imprenditori agricoli hanno adottato l’unico approccio praticabile per proteggere i loro raccolti, che potrebbero subire una riduzione del 50% a causa dei danni causati dagli ungulati. Ma questa soluzione non può essere sostenuta a lungo, e c’è la necessità di tutelare i produttori affinché possano continuare a contribuire alla bellezza delle colline toscane.

Paesaggio Toscana
Paesaggio Toscana – lafuriaumana.it

David Baronchelli, sindaco di Barberino Tavarnelle, spiega che senza il lavoro degli agricoltori, la grande bellezza delle colline, aperte e accessibili, non sarebbe possibile. Purtroppo, le alternative finora proposte, come i recinti elettrici che sono efficaci contro i cinghiali ma non contro caprioli e daini, o i repellenti temporanei che perdono efficacia con le piogge, si sono dimostrate fallimentari. Le alte recinzioni sembrano essere l’unica opzione per evitare di mettere in crisi il settore vitivinicolo, anche a costo di deturpare il paesaggio toscano. È importante considerare che, senza queste recinzioni, i danni causati dagli ungulati renderebbero le colline toscane altrettanto “contaminate” nella loro bellezza naturale.

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