Long Cold, ho avuto il raffreddore per oltre un mese: attenzione a questi sintomi

Daniela Paolucci

Gli esperti forniscono approfondimenti sul Long Cold, un raffreddore caratterizzato dall’assenza di febbre e da sintomi lievi, ma che, sorprendentemente, può prolungarsi fino a un massimo di quattro settimane, suscitando interrogativi sulle sue peculiarità e sulle modalità di gestione consigliate.

Raffreddore Long Cold
Raffreddore Long Cold – lafuriaumana.it

Dal Long Covid al Long Cold: questo inverno, l’attenzione degli esperti si focalizza sul raffreddore, che può protrarsi fino a quattro settimane. Ma quali sono i segni e come affrontarlo?

Long Cold: di cosa si tratta

Un gruppo di esperti ricercatori affiliati alla Queen Mary University di Londra, con la partecipazione attiva dell’epidemiologa Giulia Vivaldi, ha effettuato un dettagliato studio, il cui resoconto è stato pubblicato su ‘The Lancet’, mettendo in luce l’esistenza di un persistente raffreddore denominato Long Cold, il quale si ritiene sia collegato in maniera diretta o indiretta al contesto del Covid-19, suscitando considerevoli riflessioni sulla sua natura e le sue implicazioni.

Raffreddore sintomi
Raffreddore – lafuriaumana.it

L’epidemiologa Giulia Vivaldi ha dichiarato a ‘La Repubblica‘ che la “mancanza di consapevolezza o di termini di paragone impedisce sia la segnalazione che la diagnosi“.

Quali sono i sintomi

Il Long Cold si caratterizza per l’assenza di febbre e sintomi lievi che perdurano a lungo, fino a un mese intero.

Il professor Roberto Albera, otorinolaringoiatra dell’Università di Torino, ha affermato a ‘La Repubblica’: “Il raffreddore comune ha un’incubazione di massimo 4 giorni e non dovrebbe estendersi oltre 2 settimane. Ma esistono oltre 200 virus che possono causarlo, rendendoci suscettibili a continue reinfezioni, soprattutto con difese immunitarie basse o in presenza di bambini che frequentano la scuola“.

Long Cold raffreddore
Long Cold raffreddore – lafuriaumana.it

Ancora Albera: “Si ha l’impressione che non finisca mai. In realtà, dovrebbe esserci una ciclicità dei sintomi, con un miglioramento seguito da un peggioramento della congestione, del naso che cola e della sensazione di ovattamento, dovuti alla ridotta via d’aria nelle cavità nasali piene di muco“.

Il professor Albera ha anche discusso dei farmaci più adatti per trattare il raffreddore: “Gli antinfiammatori possono essere utili, così come i decongestionanti risultano molto efficaci. Questi ultimi sono talvolta criticati per gli effetti collaterali, ma solo se utilizzati in modo prolungato. Pertanto, vengono sconsigliati nelle forme croniche. Per il raffreddore acuto, gli spray decongestionanti sono molto validi e possono apportare sollievo“.

Ancora Albera: “I lavaggi nasali possono contribuire a ridurre la carica batterica, ma non alleviano i sintomi. In presenza di muco denso, dolore ai seni paranasali o sintomi persistenti senza miglioramenti oltre le 2 settimane, è consigliabile consultare il medico per valutare la situazione e, se necessario, iniziare una cura antibiotica in caso di infezione batterica“.

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