Questa semplice azione ti permetterà di risparmiare moltissimo sulla bolletta

Jessica M.

Oramai sappiamo che prestando attenzione a piccoli gesti quotidiani è possibile risparmiare sulle bollette. C’è però una cosa a cui nessuno pensa.

risparmiare sulle bollette
risparmiare sulle bollette – lafuriaumana.it

 

I piccoli gesti quotidiani che aiutano a risparmiare sulle bollette oramai li conosciamo, come ad esempio spegnere tutte le luci inutilizzate, staccare la presa della tv, ecc… Ma ce n’è uno a cui nessuno pensa, stiamo parlando del caricatore smartphone attaccato alla presa anche se il dispositivo non è collegato.

Se dovessimo fare una ricerca Google sull’argomento comparirebbero un’infinità di articoli su questo tema. Alcuni dicono che è impossibile che consumi corrente altri dicono che invece sarebbe meglio evitare. Facciamo chiarezza su questa questione.

 

Il caricatore attaccato alla presa consuma oppure no?

 

caricatore alla presa
caricatore alla presa – lafuriaumana.it

 

Il caricatore del cellulare in standby è come la luce rossa del televisore. Chiaramente il consumo non è così impattante, ma è un valore aggiunto che può permetterci di risparmiare. Non si può dire lo stesso se guardiamo all’intero pianeta. Infatti l’effetto che avrebbe non sarebbe altrettanto trascurabile. All’interno del dispositivo è presente un piccolo trasformatore che drena una piccola quantità di energia dalla rete, anche quando il cellulare non è connesso ed in ricarica. Quindi preso singolarmente l’aumento nella bolletta sarebbe comunque minimo, ma non a livello globale, più avanti vi spiego perché.

 

Risparmiare sulle bollette con attenti accorgimenti

I dispositivi wireless in standby invece consumano di più rispetto ai tradizionali a filo. Perché questo dispositivo ha una tecnologia a induzione. Un caricatore tradizionale a filo, in standby consuma mediamente circa 0,2 W, un caricatore wireless 1,6 W, in pratica otto volte di più! In termini oratici se lasciamo connesso il caricatore tutto l’anno sarebbero circa 8760 ore, quindi i consumi ammonterebbero a 1752 Wh per il caricatore a filo mentre 14016 Wh per quello wireless.

Oggi il costo €/kWh della bolletta si aggira più o meno attorno ai 30 centesimi di euro. Con questo dato possiamo fare una media dei consumi, cioè 0,52 €/anno per un caricatore a filo mentre 4,20 €/anno per quello wireless. Quindi un caricatore connesso tutto l’anno pesa sulla bolletta di una famiglia di 4 persone poco meno dell’1%, molto poco ma pur sempre un piccolo risparmio.

 

caricatore smartphone
caricatore smartphone – lafuriaumana.it

Il pericolo del caricatore attaccato alla presa

Forse qualcuno potrebbe pensare: “Vabbè, adesso non esageriamo, cosa saranno mai 4 euro!” Qui però arriviamo al vero problema in questione, ovvero che sono le gocce a fare l’oceano. Perciò se tutti dovessimo assumere questo atteggiamento anti-ecologista, l’energia mondiale verrebbe sprecata, assumendo così valori impressionanti. Facciamo un ipotesi, partiamo dal presupposto che al mondo ci sono qualcosa come 6,8 miliardi di smartphone. Calcolando il consumo dei caricatori che rimangono sempre collegati alla presa h24, ci vorrebbe una centrale nucleare grande quanto quella di Zaporizhzhia (una tra le più grandi centrali nucleari europee). Quindi con questo altro piccolo accorgimento, non solo risparmieremmo qualche ero, ma faremmo anche una scelta ecologica.

 

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