Antitrust colpisce ancora, ora tocca a Booking. Ma la truffa era già conosciuta da anni

Jessica M.

L’Antitrust ha sanzionato anche Booking. Secondo le indagini avrebbe slealmente ottenuto il posizionamento, eppure era già risaputo da tempo.

booking
booking – lafuriaumana.it

 

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti di Booking.com in Italia, Booking.com B.V. e Booking.com International. L’accusa è di estorcere del denaro alle strutture alberghiere per il posizionamento, eppure questa procedura appare strana, dato che tutti già lo sapevano da tempo. Perché proprio ora? Scopriamo insieme tutti i dettagli.

Booking sotto inchiesta

Tutto “per accertare un presunto abuso di posizione dominante nel mercato dei servizi online di intermediazione e prenotazione di strutture alberghiere“. Questo è quanto scritto dalla nota dell’Antitrust.

La nota prosegue dicendo che Booking “conferirebbe alle strutture alberghiere che fanno parte del Programma Partner Preferiti (e della sua estensione Preferiti Plus) vantaggi in termini di visibilità della propria offerta nei risultati di ricerca, a fronte di commissioni più elevate e dell’impegno a offrire su booking.com prezzi “competitivi“. Questo significa che i prezzi non erano più elevati di quelli che le strutture applicano sul proprio sito o sulle piattaforme di altre agenzie di viaggio online (c.d. OTA).

Non è tutto, grazie a un monitoraggio capillare e sofisticato, riscontrava quando una struttura offriva prezzi migliori su altri siti online, come ad esempio Expedia. I contratti che stipulava Booking si riservavano la possibilità di applicare, senza il consenso delle strutture, uno sconto (il c.d. Booking Sponsored Benefit) per allineare l’offerta di booking.com alla migliore tra quelle disponibili online. Tutto grazie a suoi strumenti di ricerca e a quanto “costringeva” le strutture ad accettare.

Strategia “legale” di concorrenza “sleale”

prenotazione hotel
prenotazione hotel – lafuriaumana.it

 

Secondo l’Autorità “nel suo insieme, questa strategia sembra idonea ad ostacolare lo svolgimento di una concorrenza effettiva nel mercato, quantomeno nazionale, dei servizi online di intermediazione e prenotazione alberghiera, a danno di altre OTA con effetti negativi sulle strutture ricettive e, in ultima analisi, sui consumatori in termini di maggiori prezzi e minore scelta nei servizi di intermediazione e prenotazione online“. I funzionari dell’Autorità hanno svolto ispezioni nelle sedi di Booking.com Italia Srl con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza.

Possiamo confermare che stiamo pienamente collaborando con la Guardia di Finanza e l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che ieri hanno svolto delle ispezioni nei nostri uffici in Italia“. Lo dichiara la società in merito alla notizia dell’istruttoria aperta dall’Antitrust per abuso di posizione dominante. Quello che pare strano è che questo era già risaputo. Molti influencer esperti nel settore dei viaggi avevano messo in guardia da anni contro le politiche “poco chiare” sulle strutture alberghiere, sconsigliandone l’utilizzo.

Impostazioni privacy