Truffa dei messaggi vocali, la nuova trovata degli hacker per fregarti

Chiara R

Nel mondi delle comunicazioni digitale, una nuova minaccia ha preso forma, la truffa dei messaggi vocali. Vediamo come evitarla.

 

Truffa messaggi vocali
Truffa messaggi vocali

Determinati a sfruttare ogni varco, dei malviventi hanno escogitato un metodo subdolo per truffare persone ignare. La truffa dei messaggi vocali sfrutta un innocuo messaggio audio su WhatsApp per mettere a repentaglio la sicurezza dei nostri dati personali. Ecco come difendersi da questa nuova trappola digitale che mira a ingannare anche i più avveduti.

Truffa dei messaggi vocali, in cosa consiste

Degli astuti individui privi di scrupoli, hanno affinato le loro tecniche nel tentativo di carpire informazioni sensibili al fine di perpetrare i loro illeciti intenti. Sfortunatamente, troppo spesso riescono a raggiungere il loro obiettivo, gettando nell’incertezza e nel caos coloro che cadono nelle loro reti. Questa volta, il loro modus operandi si manifesta sotto forma di un messaggio vocale su WhatsApp che, sebbene possa sembrare innocuo, nasconde al suo interno un pericoloso virus, come riportato in un comunicato diffuso dalla rinomata società di sicurezza “Check Point Software”.

Non è tuttavia la prima volta che si assiste a un simile attacco, mirato a confondere gli utenti della celebre piattaforma di messaggistica istantanea.

La nuova truffa
La nuova truffa

Tuttavia ciò che desta maggiore preoccupazione è il fatto che ora gli hacker si stanno concentrando sulle aziende, sfruttando la notifica via email dell’arrivo di messaggi nella segreteria telefonica, una funzionalità spesso abilitata da molte di esse. Sfruttando abilmente questa vulnerabilità, gli hacker inseriscono un programma dannoso come allegato alla mail, anziché un normale file audio, mettendo così a repentaglio la sicurezza dei computer e dei dati aziendali.

Tantissime le segnalazioni

Questo nuovo tipo di attacco ha visto un aumento significativo nelle ultime settimane, con almeno mille casi segnalati. L’oggetto delle email inviate dagli hacker contiene un numero di telefono apparentemente legittimo, che però rivela la sua malizia una volta ricercato su Google. Il contenuto della mail, apparentemente proveniente da un servizio di segreteria, può trarre in inganno anche gli utenti più attenti, come sottolineato da Jeremy Fuchs, esperto di sicurezza informatica presso Check Point Software: “I cybercriminali si sono adattati, utilizzando messaggi vocali per impersonare marchi noti e attirare l’attenzione degli utenti, al fine di ottenere le loro credenziali”.

Questo tipo di minaccia non è nuovo nel panorama della sicurezza digitale. Due anni fa, i ricercatori di “Armorblox” avevano scoperto una campagna di hacking simile, che colpiva gli utenti WhatsApp. Gli hacker, fingendosi funzionari di un centro per la sicurezza stradale, inviavano messaggi vocali via email, simulando una comunicazione ufficiale. Tuttavia, il contenuto dei messaggi nascondeva un pericoloso virus, mettendo a repentaglio la sicurezza degli utenti ignari.

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